Guida dell`antiquariato

Stili, periodi e movimenti artistici

Biedermeier

Deliziosa sedia da musica austriaca del periodo biedermeier
Sedia da musica Biedermeier

Il Biedermeier è un movimento artistico e ornamentale applicato alle arti decorative che si sviluppò nel periodo storico della Restaurazione che va tra il 1815 ed il 1848. Si formò in Austria e in Germania presentandosi come una tendenza alla semplicità, in particolar modo se paragonato all`opulenza dello stile Impero, dal quale deriva.Creato da ebanisti locali per le esigenze dei ceti agiati della borghesia, è il punto di partenza dell’arredamento ottocentesco con l’uso delle linee sobrie, dei legni lisci e lucidati, dei parati chiari, dei mobili comodi ed elegnati accostati a porcellane e soprammobili.





Tra i mobili le tipologie più diffuse furono il mobile a vetrina, la servante, il sècretaire e il divano ricco di imbottiture.Il termine stesso si diffuse attorno al 1850 come dispregiativo: preso in prestito da un personaggio immaginario che rappresentava sentimenti e frustrazioni della piccola e media borghesia chiamato appunto il signor Biedermeier, fu creato grazie alla vena satirica di due scrittori (Ludwig Eichrodt, giurista e Adolph Kussmaul, medico) che pubblicarono le loro poesie in un giornale di Monaco: il settimanale umoristico tedesco Fliegende Blatter. Biedermeier era la caricatura del piccolo borghese conservatore, pacato e amante del quieto vivere, interessato solo alla propria vita familiare. Composto da bieder che significa semplice, sempliciotto ma anche integro e onesto, e unito a Meier, uno dei cognomi tedeschi più diffusi. I tanti signor Biedermeier dell’epoca amavano abbellire la casa, circondarsi di oggetti confortevoli dalle linee semplici, rigorose e sobrie e furono i portavoce di uno stile universale.Il gusto ebbe tanto successo e dilagò un pò in tutta Europa: l’affermazione dello stile era dovuto alla produzione rapida su larga scala, alla riduzione dei costi e al fatto che andava incontro alle esigenze della classe borghese dinamica e intraprendente. Proprio in quest’epoca, nacquero i cataloghi di vendite per corrispondenza: le più accreditate ditte artigianali progettavano cataloghi e locandine per pubblicizzare i preziosi manufatti attraverso i quali i clienti potevano scegliere e ordinare anche per posta.





Si calcola che gli ebanisti con bottega a Vienna verso il 1823 fossero circa 950. Il migliori tra gli ebanisti di quel periodo fu Josef Ulrich Danhauser morto nel 1829 a soli 49 anni che raggiunse il culmine della notorietà nel 1822 quando l`arciduca Carlo gli commissionò l`arredo del palazzo di Vienna, oggi sede della Biblioteca Albertina. Quella da lui creata fu una vera e propria impresa, che oltre ai mobili, produceva e vendeva bronzi, vetri, tappeti, orologi.Fu un sistema commerciale all’avanguardia, che favorì la produzione e la diffusione ovunque. In Italia ovviamente si affermò nelle zone dominate dall’Austria.





La praticità e l’equilibrio dei prodotti Biedermeier avevano prevalso sull’opulenza dello stile impero in cui hanno trovato la loro origine, sviluppando nuove forme e decorazioni, come per esempio nel vetro, nelle porcellane con linee più dinamiche nei mobili.Va messo in evidenza anche un altro aspetto moderno dello stile confortevole e rigoroso: il rispetto dei materiali e il gusto di decorare i mobili attraverso l’impiallacciatura e le venature naturali del legno.





Di questo periodo sono caratteristici i mobili chiari, ricavati da legni di albero da frutto come ciliegio, pero, noce, o frassino, acero, betulla e altri legni del luogo, di facile reperibilità e non troppo costosi.Non a caso William Morris prima, il modernismo dopo, alla fine del XIX secolo per svecchiare la riproduzione di revival storicistici si ispirarono al funzionalismo del Biedermeier: un esempio erano i gioielli in ghisa, gli straordinari tavolini da cucito a globo o addirittura un water trasportabile a cassetta, progettati per vivere comodamente l’ambiente domestico e non privi di grazia e qualità.
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